Diario dell’esperienza di Letizia al MD Anderson Cancer Center di Houston
Storie

Diario dell’esperienza di Letizia al MD Anderson Cancer Center di Houston

Letizia Gandolfi, Medico Palliativista, Bologna

MD Anderson Cancer Center

“Fare le cose in grande”

Conosco l’MD Anderson da circa 13 anni quando, avviando la mia formazione Ematologa, ho iniziato ad affacciarmi al mondo scientifico attraverso la lettura di pubblicazioni e partecipando ai primi trial clinici. Avere l’opportunità di visitarlo ha quindi rappresentato davvero la realizzazione di un sogno professionale… e le aspettative non state deluse! Ho sempre pensato che il bello dell’America fosse rappresentato dalla capacità unica di “fare le cose in grande”: grandi strade, grandi palazzi, grandi spazi, grandi hamburger! Anche l’MD Anderson Cancer Center è davvero GRANDE, più di quanto l’avessi immaginato.

Il primo giorno

Il primo giorno ho perlustrato a lungo i vari palazzi prima di trovare la sede del congresso: grattacieli immensi del Texas Children Hospital, lunghi viali alberati, dieci ascensori per il Main Building e all’interno dell’ospedale una chiesa, una biblioteca, un negozio di souvenir e persino l’acquario!
Quando finalmente mi sono seduta in aula mi è sembrato di tornare sui banchi i primi anni dell’università, con un misto di agitazione e grande entusiasmo. I primi tre giorni sono stati i più intensi e importanti.

22nd Annual Interdisciplinary Conference on Supportive Care, Hospice and Palliative Medicine

Ho partecipato al board review intitolato “Updates in Hospice and Palliative Medicine”, un corso organizzato per gli operatori interni all’Istituto, che ha affrontato tutti i principali aspetti delle cure palliative, partendo dalle basi e approfondendo via via gli argomenti in modo sempre più dettagliato. Mi è stato utile da una parte rinverdire le mie nozioni e dall’altra poter affrontare argomenti e approcci più innovativi, all’interno di una “classe” davvero internazionale.

Il confronto tra noi si è esteso anche alle pause, ed è stato insieme sorprendente e rassicurante constatare che, pur provenendo da contesti geografici e culturali molto diversi, le problematiche e le domande che ci poniamo siano spesso molto simili. Negli ultimi giorni ho invece partecipato alla “22nd Annual Interdisciplinary Conference on Supportive Care, Hospice and Palliative Medicine”, un evento annuale di aggiornamento e formazione dedicato a medici palliativisti o coinvolti nel percorso di cura dei pazienti con patologie non guaribili (medici internisti, medici di famiglia, psichiatri, anestesisti) e alle altre professioni sanitarie tra cui infermieri, psicologi, sociologi.

E’ stato per me particolarmente emozionante rivivere lo spirito di un convegno internazionale così simile a quelli cui molte volte ho partecipato “da ematologa”: la stessa atmosfera di curiosità scientifica, di orientamento alla ricerca di nuove idee e grande orgoglio nel presentare il proprio personale lavoro. Grazie per avermi dato l’opportunità di vivere questa esperienza, che mi ha permesso di immergermi per una settimana nella vitalità scientifica di uno dei più grandi istituti di ricerca nel mondo!

Testi di Letizia Gandolfi
Foto in fondo alla pagina di ©Letizia Gandolfi

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